“Pussy power”. Avrei voluto mettere questo titolo all’articolo. È uno dei motti che sento più spesso qui a Londra. Frequento ambienti diversi, ma con un minimo-comun-denominatore: ambienti culturali e musicali, spesso legati all’empowerment delle donne.

Io stessa da anni suono in gruppi al femminile. Ho iniziato con le Anchefunky (gruppo di percussioni formato da 14 donne, meravigliose aggiungerei!) e ora a Londra sto suonando con le Samba Sisters Collective un collettivo appunto di donne moooooolto determinate che fanno molto rumore con percussioni. Ogni volta che proviamo, c’è sempre una delle Samba Sisters che urla “pussy power” così a caso… giusto per ricordare che siamo in un ambiente femminista, molto legato anche ai diritti LGBT.

Proprio domenica scorsa sono capitata per caso ad un evento di raccolta fondi di beneficenza contro la violenza sulle donne organizzato da eCubed Uk – organizzazione no-profit che raccoglie fondi attraverso concerti rock al femminile “Rock Against Violence”. Proprio in questa serata ho visto dal vivo delle tipe davvero toste, le Dream Nails , gruppo rock femminile e femminista che canta a squarciagola l’indipendenza e forza delle donne. Ve le consiglio, soprattutto dal vivo.

“DIY” Dream Nails live @Lexignton, London

Ma la cosa che mi preme dirvi in questo articolo è che sento sempre di più un ritorno prepotente al femminismo, all’uso di parole forti e immagini forti sul potere della vagina, il potere della donna come essere indipendente, forse a ribadire un concetto che non è ancora intrinseco nella società. Anzi, mi sembra che in molti versi stiamo andando contro questo pensiero ideologico nelle politiche interne in diversi paesi, compresa l’Italia.

Vi vorrei parlare anche di come il femminismo stia attaccando con immagini forti, sicuramente provocatorie. Anche nell’arte ci sono sempre più rappresentanti che voglio letteralmente dare un pugno sullo sguardo dello spettatore. Sono andata alla White Cube Gallery di Londra a vedere la mostra di Tracey Emin “A Fortnight of Tears” dove raffigurazioni di vagine sanguinanti, seno operato e corpi nudi in enormi statue di bronzo si sprecavano (che non vi metterò nella gallery qui sotto). Cento quadri quasi uguali, stesso soggetto, stesso ossessivo messaggio. Il femminismo dilagante e prepotente sta tornando con impressionante crudeltà.

In Italia vedo lo sforzo in questa direzione. Le “divulvatrici” che parlano di anatomia femminile, sesso e cura del proprio stato di benessere vaginale come la Violeta Benini su Instagram che spesso viene bloccata sui social proprio per i temi che tratta, oppure i sempre più numerosi movimenti e blog di viaggiatrici al femminile o da sole come Donneconlavaligia o Donnecheemigranoallestero. In occasione della festa delle donne, ho fatto anche io un video sull’importanza di viaggiare e stare da sole, essere autosufficienti per non dipendere da nessuno, tantomeno dagli uomini.

Ma la società odierna accompagna questa ventata di movimento a favore delle donne? Gli uomini sono pronti ad affrontare il tema e trasmettere a loro modo lo stesso messaggio? È davvero necessario ribadire l’uguaglianza delle donne urlando e provocando, oppure nel nostro mondo (lavoro, scuola, famiglia, educazione dei figli, amici) spingere al cambiamento? Quanto le politiche avviate seguono questo trend? Mi sembra che di fronte a tutta la provocazione femminista, le anime perse senza ideologie, senza opinioni siano in realtà ancora più perse, che stiamo invece tornando indietro. Voi cosa ne pensate?

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...