In un momento di cambiamento drastico come quello che stiamo affrontando in questo anno 2020 affrontare il cambiamento è un percorso obbligato – spesso difficile – che non abbiamo sempre scelto.
Io stessa mi sono ritrovata in un’annata particolarissima a fare tutta la gravidanza e anche ad avere la meraviglia di un miracolo: mio figlio. Un cambiamento non solo legato all’emergenza Covid-19 ma anche si va a sommare un’esperienza personalissima che già scombussola ogni famiglia, ogni coppia, ogni donna.
Ormai mi conoscete e sapete che il cambiamento è il mio pane quotidiano, ormai è nel mio karma, nel mio DNA. Niente si ferma, tutto si trasforma. E quando vi arriva questo muro in faccia, quando arrivare al bivio, quando dovete scegliere… cosa fate voi? Io personalmente tendo a percepire il cambiamento come una nuova sfida, anzi, una vera e propria energia in più che devo dare alla mia vita e che mi porterà qualcosa di curioso.
Io amo curiosare e conoscere il nuovo, quindi la trasformazione non mi spaventa.
Forse mi spaventa un po’ il buio dell’ignoto, ma non quello che ne viene, cioè l’apprendimento. Io sto imparando giorno per giorno cosa vuol dire essere genitore. Dalle cose più pratiche, come fare il bagnetto al mio bimbo, alle cose più personali come reggere lo stress da coliche e pianti inconsolabili. Non pensavo di avere così tanta pazienza, soprattutto consideranzo le mie 5 ore di sonno al giorno (spezzettate in 3 turni di poppate notturne).
Come faccio, dunque, ad affrontare una cosa nuova?
- Prima di tutto la accetto. Nel senso di non negarla e non girarci intorno. Non la evito, ecco.
- Affrontandola direttamente seguo un po’ il mio istinto su cosa realmente fare (non sempre l’istinto mi da ragione, ma va bene per crescere) e quindi procedo un po’ alla volta
- Non guardo il macro-problema sempre ma cerco di vedere giorno per giorno, a piccoli passi, cosa devo fare per arrivare ad una soluzione o comportamento
- Non guardo molto gli altri (a volte anche a me viene di essere invidiosa delle vite apparentemente perfette degli altri, ma poi la mia coscienza dice che spesso non sono cosi perfette e che io devo guardare a me stessa e basta!)
- Cerco di capire se questo cambiamento mi fa bene oppure no. Se non mi fa bene, dopo averlo affrontato e cerco di gestirlo, lo abbandono. Sì. nel senso che si può eliminare qualcosa che non ci fa stare bene…
- Dico di no. Impariamo a dire di no, anche se è difficile.
Diciamo di no. Se una cosa non ci fa stare bene, diciamo di no. Dopo aver affrontato il cambiamento vediamo che le cose non vanno bene, non siamo sereni, non siamo equilibrati e felici? Diciamo di no. Punto e basta.
Con un figlio non puoi farlo, quindi guarda le cose uniche e meravigliose che la vita ti ha concesso come privilegio che altri potrebbero non avere.
Io quest’anno sto affrontando davvero tanti cambiamenti: il lavoro da freelance che innegabilmente cambia causa Covid, la nuova vita da mamma, il nuovo equilibrio di coppia, le nuove interazioni sociali (che non ci sono). Tanti enormi modifiche dello stile di vita che mi fanno credere di essere su un altro pianeta.
Bene. Allora a testa alta e passi corti, vediamo di vivercela al meglio e cambiare noi stessi in funzione della situazione. Troviamoci flessibili e non pezzi di legno statici. Allarghiamo la mente per avere nuove idee.
Dicono che in momenti di crisi la nostra creatività si allarga per adattarsi al momento. Noi italiani siamo espertissimi in questo. Ecco. Allora auguro a tutti voi di avere una così viva creatività da portarvi a trasformarvi adattandovi bene, anzi, benissimo a questo momento.