“Da oggi non viaggiate più.” Covid-19.
Grazie corona virus per averci lasciati tutti a terra, nel vero senso della parola. A terra nelle nostre nazioni senza poter prendere un aereo e partire per la nostra destinazione preferita, magari quella che abbiamo sognato per anni, quella per cui non abbiamo dormito di notte, proprio quel posto che è stato al centro della nostra vita e che ora vediamo solo su google maps.
Un viaggio ti può cambiare la vita… e mi sa che dovremo aspettare ancora un po’ per avere questa grande emozione. IN Italia sembra che apriranno le frontiere agli stranieri il 3 giugno (eliminando per altro la quarantena obbligatoria) e per noi italiani nomadi digitali? Quando potremo ritornare a pianificare i nostri spostamenti senza fine?
Io mi sento di dirvi che le cose slitteranno ma dovranno essere annullate. Posticipare è la parola d’ordine di questo nuovo stile di vita imposto dall’emergenza del Covid-19. Esporci ora, cari viaggiatori come me, sarebbe troppo pericoloso. Nemmeno tutte le precauzioni mi danno così tanta confidenza da poter dire “ok ora mi sento sicura e parto”.
Mi sento come in una sorta di limbo, dove attendere una ragionevole data cui poter puntare per tornare a viaggiare. Io che ero abituata a prendere l’aereo almeno una volta al mese ora, dopo tre mesi di lock down, a mala pena mi ricordo come si guida la macchina.
E le opportunità per i giovani? Immagino se fossi stata io a 22 anni in procinto di partire per l’erasmus e mi avessero congelato tutto “fino a data da destinarsi”… Sì, ma io ORA sto studiando, l’anno prossimo non lo so! Magari sarò già laurata e chissa quando mi ricapita.
Oppure penso anche a tutti i ragazzi che erano in giro per il mondo con un visto temporaneo di lavoro e sono rimasti bloccati in un paese non loro, lontani da parenti e amici stretti e magari con difficoltà economiche.
Penso anche a tutti gli italiani che vivono all’estero e che hanno perso qualcuno in Italia e non lo hanno nemmeno potuto salutare.
Penso alla vita che si ferma eppure va avanti.
Penso che forse viaggiare non è poi così importante… ma poi penso che invece per alcuni (me compresa) fa parte stessa della vita e della personalità, l’identità e il lavoro di una persona.
Non perdiamo la bussola e torniamo a pianificare almeno i nostri viaggi, aspettando il momento in cui ci diranno “ok, adesso è possibile andare in sicurezza”. E non vedo l’ora.
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