E adesso, cosa scrivo nel CV??

La domanda delle domande quando una, come me, che ha fatto diverse esperienze tra le più disparate, si ritrova a fare quando deve applicare per una posizione lavorativa. Non so voi, ma io ci ho messo due mesi per capire cosa avrei dovuto mettere e ottimizzare per cercare di spiegare, in breve e nero su bianco cosa sono io e quanto valgo.

Nella mia vita ho fatto moltissimi lavori diversi: hostess di fiere, modella, trainer di formazione aziendale, segretaria, educatrice, ufficio stampa, organizzatrice di eventi, account, project manager, insegnante di italiano per stranieri e persino la presentatrice su Mtv. Cioè posso dire di aver provato davvero tante strade. Alcune imboccate non le ho trovate nelle “mie corde”, altre appassionanti, ma per diverse ragioni poi abbandonate.

Con un percorso così, cosa posso raccontare di me stessa in un foglio A4 per convincere chi mi legge che posso davvero aiutare la società per cui mi presento che sono la persona giusta per loro?

Ho accennato in questo articolo un bando molto interessante che mi sta permettendo di chiarirmi le idee e aiutando anche nella consapevolezza che qualsiasi lavoro facciamo è occasione per migliorare o imparare nuove skills (spesso trasversali nelle diverse professionalità).

Credo sia un concetto molto americano. Se hai fatto tanti lavori diversi non vuol dire che sei dispersivo, superficiale e indeciso. Vuol dire, invece, che sai fare tante cose diverse, sei molto flessibile e ti sai adattare al meglio in ogni situazione. Una competenza in problem solving sicuramente ce l’hai (ed è molto preziosa oggigiorno in qualsiasi tipo di lavoro) e una propensione all’entusiasmo per le sfide non ti manca. WOW!

Si ma, cosa scrivo sul CV?

Ok ok. Partiamo dalla prima parte, la sorta di anteprima, che è prevista anche sul profilo di Linkedin: descrivi con passione le cose che sai fare, le capacità che hai saputo sfruttare dalle diverse esperienze e dalle tue unicità (e qualità). Nessuno potrà scrivere esattamente quello che scrivi tu. perché tu sei tu e basta.

Poi per sotto, sulle esperienze di lavoro, metti le più rilevanti per la posizione per cui stai applicando e descrivi le capacità che hai sfruttato per fare quel lavoro.

Questo è quello che ho fatto io, insomma. Non sono né una Life Coach né esperta di risorse umane. Ma è quello che ho fatto dopo un percorso lungo mesi di auto-consapevolezza delle mie unicità.

Faccio un esempio concreto sul mio caso. Ho scelto di insegnare italiano a stranieri quando mi sono trasferita a Oslo, dopo una “carriera” di 8 anni nella comunicazione. Insegnando ho imparato moltissimo! Non solo di me come persona ma dell’approccio verso una nuova cultura, nuove persone. Ho imparato tutto questo:

  • auto organizzazione (con la direzione della responsabile didattica dovevo organizzare e creare ogni lezione da sola)
  • comprensione dell’approccio culturale diverso
  • responsabilità personale (ero io sola davanti alla classe di adulti e dovevo passargli qualcosa. Avevo la responsabilità perchè ero io idea e produzione del mio lavoro)
  • public speaking
  • ascolto delle diversità psicologiche (niente come un corso ti aiuta a capire le varie psicologie da adulti)
  • formazione specifica nel campo della didattica (ho dovuto imparare cose nuove, da zero, con studio e approfondimenti online)
  • apprendimento dai miei responsabili (la direttrice scolastica mi dava consigli, mi aiutava e mi indicava come approcciarmi con gli alunni)
  • creatività (per inventare sempre attività, giochi e strategie nuove per coinvolgere gli alunni)
  • empatia (dote fondamentale per un insegnante, ma anche in altri ambiti lavorativi)
  • approfondimento di grammatica italiana (che non fa mai male)
  • imparare una nuova cultura e lingua (grazie agli esercizi con gli alunni, capivo sempre di più la cultura e imparavo la lingua norvegese)

Ma quante sono?? E non sono tutte “doti” o capacità che si possono spendere anche in altri tipi di lavoro?

Ecco. Questo volevo dirvi. Fare qualcosa di diverso non vuol dire sprecare tempo. Anzi, è forse una buona occasione per sperimentarsi e imparare cose nuove.

 

3 risposte a "E adesso cosa scrivo nel CV? Percorsi diversi. Diverse skills."

  1. Ciao Iara. Sono capitata in questo post, per cercare di migliorare il CV. Ogni mesi ci rimetto le mani e cambiare qualcosa. Ma le cose non cambiano, perché non ho esperienza. Non so più che fare. Forse sono io che sbaglio nello scrivere o l’esperienza è più importante dell’imparare sul campo?

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    1. Ciao Tiziana, hai già provato per fare stage oppure attività di volontariato che siano un po’ inerenti al tipo di lavoro vuoi fare? Piuttosto che stare con le mani in mano meglio fare comunque qualcosa così puoi scriverlo sul CV 😉

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